
Esploro nuovi modi di cercarmi: procedo per sottrazione questa volta, alimino strati, elimino i fronzoli, sottraggo parti di me agli altri e a me stessa, scavo, elimino, svuoto, alleggerisco il rischio è scomparire ma è un rischio che devo correre. Il rumore si è placato, il mondo a smesso di girare alla velocità della luce, si è fermato, tutto d'un colpo e mi ha scaraventato in una nuova fase di me stessa, una fase ignota, di nuovo. E allora taccio, che di parole in questi mesi ne ho sprecate fin troppe: imparo a centallinarle, a dare loro il giusto peso, a non gettarle d'istinto, mi riapproprio della mia razionalità ma questa volta non le permetto di imbrigliarmi... Ricostruisco nuovamente sulle mie macerie e forse questa volta saranno costruzioni un pò più stabili, capaci di resistere al primo vento senza crollare come hanno già fatto... Niente più lacrime almeno dagli occhi che quelli ormai sono secchi; il cuore piange ancora ma per quello non ho ricette.. E continuo a sottrarre fino a diventare evanescente...anzi EvaLeScEnTe se non vi disturbano troppo i giochi di parole...
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