24 settembre 2009

Maikelchesileggecomesiscrive!


Il mio nome è Maikel e vivo a Roma e a scuola mi hanno detto che sono italiano.
Però il mio papà non è italiano, lui parla italiano però lo parla in un modo strano, non lo parla come me e i miei compagni, lo parla come quelli che ci puliscono i vetri della macchina al semaforo.
Il mio papà dice che lui è nato in un posto lontano lontano, dice che è nato su un isola e quest'isola si chiama Cuba.
Il mio papà è nato a Cuba, e per questo si mette gli orecchini.
I papà dei miei amici mica se li mettono gli orecchini!
E poi il mio papà è il più forte di tutti, infatti il mio papà è un maestro di KansenJitsuqualcosa.
Il mio papà dice che il KansenJitsuqualcosa è un'arte marziale molto antica.
E allora il mio papà cerca di insegnarla pure a me.
A casa, per strada, in metro mentre torniamo da scuola.
E mentre siamo in metro, io li vedo quelli che ci guardano.
E mentre ci siamo in mentre, io li vedo quelli che ci guardano, ci guardano e si allontanano.
Si allontanano ma continuano a guardarci.
Si allontanano ma continuano a guardarci, e io non capisco.
Non capiscono perchè fissano me, un bambino italiano di sette anni con gli occhiali blu, rotondi, e il mio papà, con i capelli lunghi e neri, gli orecchini e la borsa di lana.
Loro ci guardano e io li guardo, e non capisco.
Poi un giorno mi hanno insegnato delle nuove parole: straniero, immigrato, clandestino.
Un giorno mi hanno insegnato delle nuove parole e quel giorno ho capito tutto.

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