26 giugno 2008

Appunti per un'esplosione cerebrale...


Sono le 2 di notte e va a dormire, nonostante il caldo, nonostante i pensieri...va a dormire e sogna di svegliarsi il mattino dopo e di avere finalmente un cervello a compartimenti stagni...
Uno di quelli che se deve fare una cosa è capace di concentrarsi e dimenticarsi del resto del mondo, uno di quelli che le seghe mentali se le riesce a fare solo part-time, uno di quelli che anche in mezzo alla bufera è capace di elaborare pensieri di senso compiuto...
Va a dormire e sogna che il giorno dopo le relazioni umane siano diventate lineari; che ha imparato che fidarsi delle persone per principio è una cosa bella ma che poi, se ti fidi troppo, ti frugano nella borsa e ti portano via tutto quello che di valore c'è dentro e che questa può essere una brutta metafora della vita...
Sogna di aver imparato che nel mondo c'è un karma e tutto quello che immetti nell'universo prima o poi ti torna e tu non puoi far altro che accettarlo... Sogna che finalmente poteva dire tutto quello che le passava per la testa e che ci riusciva...Sogna di avere una pazienza che non avrà mai...
E poi semplicemente sogna di incontrare per strada, per caso, qualcuno che la saluta con un bacio...
e almeno quest'ultimo sogno un pò la fa sorridere prima che si svegli e le esploda il cervello in una violenta deflagrazione ...

13 giugno 2008

Tirami una rete

Anche se per apprezzarla ci vorrebbe anche la melodia....


E' incredibile restare a terra con le ali sgonfie in salita scattano avanti e tu che non ce la fai.
E invece no, sto come sto, ma ho tanta vita da fare come sto.
Ma l'uomo che ha paura fa di tutto, adora piccoli dei, fa di più,
chiama amore una suggestione o che.
E allora no, sto come sto, c'è tanta vita da fare come sto.
Sto come sto, cerco l'azzurro dei gesti, come i tuoi.
Tirami una rete e non lasciarmi andare che sto dove sto.
Non farmi cadere perché si può cadere di più, fossi in te rischierei. Mi potrei schiantare
come un aquilone, quando il vento non c'è, ma tu fammi atterrare
senza farmi male che puoi, io ti benedirei.
Solo come tanti è normale quasi mortale, anche un atleta sbaglia gare importanti
questo lo sai? Mi senti o no? Sto come sto, nel rosso delle parole quelle tue.
Tirami una rete e non lasciarmi andare che non so dove sto.
Non farmi cadere che c'è molto di più, c'è di più, fossi in te rischierei.
Mi potrei schiantare come un aquilone quando il vento non c'è,
ma tu fammi atterrare senza farmi male che puoi, fossi in te rischierei.
Fammi riposare gli occhi su di te tutto il tempo che c'è, ma tirami una rete
con tutta la vita che sei, io ti benedirei.
BMS

8 giugno 2008

Il popolo è un bambino

Per assaporare al meglio questo monologo andrebbe ascoltato dalla voce incantata di Ascanio Celestini ma in mancanza di un video riporto il testo... se siete curiosi lo trovate nel suo cd che si intitola "Parole Sante"


Il popolo è un bambino.
Fa tante domande e tu non gli puoi dire la verità sennò quello ti mette in difficoltà.
Per esempio io c’ho un figlio, si chiama Robertino Casoria, è il peggiore della classe.
Mi ha detto “papà cosa sono i terroristi?”
Io gli ho voluto dire la verità, gli ho detto: “Ti ricordi quando eri bambino? A Natale ti ho detto che sarebbe arrivato Babbo Natale.
Tu sei un bambino intelligente e non ci hai creduto.
Ma poi la notte io sono andato a mettere i regali sotto l’albero e la mattina appresso quando li hai visti hai incominciato a credere che li aveva portati Babbo Natale. Hai pensato che se c’è il regalo significava che c’è anche il barbone che lo porta con le slitte, con le renne. E invece ero sempre io.
E i terroristi sono la stessa cosa. Qualcuno ti dice che ci sono i terroristi e tu non ci credi.
Poi scoppia ‘na bomba, crollano un paio di grattacieli e tutti pensano che se c’è l’attentato significa che ci stanno anche i terroristi che l’hanno fatto…
ma è tutta una bugia, è sempre papà che zitto zitto di notte fa scoppiare le bombe e poi da’ la colpa ai terroristi” .
E mio figlio mi fa:
“l’amico mio Pancotti Maurizio - che Robertino frequenta un bambino ciccione che è insopportabile e secondo me è pure un po’ deficiente – m’ha detto “­Pancotti Maurizio dice che questa cosa si chiama strategia della tensione!”
Allora io gli ho risposto “l’amico tuo Pancotti Maurizio è comunista!
E lo sai perché è così ciccione? Perché i comunisti si mangiano i bambini. Stai attento quando vai a fare la merenda da lui perché ti si mangia!”
E mio figlio Robertino ha cominciato a tremare. Per una settimana non è più uscito di casa.
Gli ho fatto fare tutto quello che volevo, gli dicevo “lava la macchina! Metti a posto la stanzetta! Portami le ciabatte!”, lui mi ubbidiva come un cagnolino. Perché si governa con la paura.
E il popolo è uguale.
Il popolo è un bambino.
Se vuoi che non si perda nel bosco gli devi dire che c’è il lupo cattivo, l’uomo nero! I terroristi, l’arabi col barbone, i pirati della Malesia. Ogni tanto insomma bisogna cambiare, fare la rotazione. Il diavolo, gli zombie, il mostro di Loch Ness, il bocio, i marziani, i fantasmi.
Il popolo è un bambino.
Se gli metti paura ti porta le ciabatte, ti lava la macchina.
Il popolo è un bambino.
Se gli metti paura ti ubbidisce subito

4 giugno 2008

Dei criceti e delle pene


C'erano una volta nella mia testa tanti neuroni... erano belli efficenti iperattivi e sempre pronti ad assimilare nuove informazioni...
poi gli anni passano e i neuroni invecchiano e cominciano a morire... un pò è il corso naturale degli eventi, un pò il troppo studiare che come ben si sa non aiuta certo la salute dei neuroni, un pò sono i pensieri... quelle fantastiche seghe mentali senza le quali non avrebbe lo stesso sapore che io mi domando... non si starebbe meglio senza dover per forza cogliere ed analizzare ogni stramaledetto dettaglio di ogni stramaledetto gesto e conversazione?

Ma il criceto senza i dettagli non si diverte... si perchè era di lui che volevo parlare...quell'esserino malefico che mi si è parcheggiato nel cervello ad un certo punto dell'adolescenza e che si è scavato la sua casa fra i neuroni facendoli fuori uno per uno per nutrirsi, poi con i materiali di scarto di è costruito una simpatica ruota e ora se ne sta lì beato e grassoccio a girare e quella ruota che gira più forte quando lui nota un dettaglio, che a volte è semplicemente un gesto non fatto o una parola non detta, e quando la ruota gira più forte fa un cigolio sinistro che copre tutti gli altri pensieri...
Ormai è emergenza tra i neuroni, ha divorato anche gli ultimi ce n'è ancora uno nascosto e spaurito ma non so quanto può ancora resistere...
Quando lo avrà scoperto e divorato resterà solo il criceto sulla sua ruota a decidere su cosa concentrare di volta in volta i miei pensieri...paura...